domenica 2 ottobre 2011

Io la gente non la capisco

Appartengo alla categoria di persone che fanno le liste. Gli elenchi. Infatti se ci fate caso i post venuti meglio sono tutti fatti a punti.
Mettiamo i puntini sulle i: gli argomenti di cui tratterò sono piuttosto frivoli, ripetitivi e incasinati come nella mia migliore tradizione.
Sarà che sono bionda.
  1. L'estate del 2011 non è stata poi così sensazionale, "eufemismo". Delle cose che mi ero ripromessa di fare (*) non ho portato a termine neanche la metà, come mio solito: ho imparato a mettermi le lenti a contatto - ci si vede da dio -, so cucinare un po' meglio dell'anno scorso e ho scritto i primi quattro capitoli di quel cosetto. E' un periodo che comincio un sacco di cose ma non ne finisco nessuna.
  2.  
  3. Sono tornata al liceo. Sono seduta accanto al tizio oggettivamente più fico della classe (soggettivamente il secondo), che è anche un'imbecille incomprensibile. Prima è tutto "ogni tanto sembri uno scoiattolino spaesato tanto tanto dolce", poi mi dice che la sua ragazza ideale è "un po' stronzetta, un po' sciacquetta, con un gran bel culo". NO, non sono io. Tranne forse per il culo.
  4.  
  5. Quest'altra ha cambiato scuola e da allora è come se fosse su un altro pianeta.
  6.  
  7. Quest'altra ancora davanti è tutta carina e salutosa e pucci, ma appena mi giro da quanto mi sputtana mi ribalta, e bando alla finezza. E io non le ho mai fatto NIENTE, né detto NIENTE di anche vagamente offensivo! anzi! Non lo so come ragiona 'sta gente.
  8.  
  9. Ora dovrei scrivere cose molto personali e molto scabrose (scheeeeerzo!), però mi auto-censuro. Riguardano. Uhm. Be', questo qui. E le mie vocine.
Avrei anche deciso di lasciar perdere. I'm moving on!
Il problema è che dal punto di vista professionale - massì, diamoci importanza - sono affidabile, sistematica, perché mi sento all'altezza.
Insomma, confido nel mio cervello o in quello che L. definisce il mio culo spropositato.
Au contraire, quando sono vicino a qualcuno che mi piace non mi sento mai abbastanza bella, o intelligente, o divertente, o simpatica, o magra, o perspicace, o popolare, e via di qesto tono. Di conseguenza non compiccio mai niente, oppure molto poco.
E' un bel casino.

Ah, il numero 6: ultimamente le ragazze di qui si truccano da schifo. Va di moda un fondotinta arancione che non sta bene a nessuna - sembri una pellerossa, se te lo metti. Inoltre la matita viene usata come arma impropria e usa spalmarsi sulle palpebre ombretti dai colori assurdi.
Il risultato? La versione drag-queen di tanti panda cherokee.
Disegno illustrativo:


sabato 24 settembre 2011

My favourite scene #4

In Lezioni di piano c'è il pezzo in cui una giovanissima e irriconoscibile Anna Paquin balla sulla spiaggia.


lunedì 29 agosto 2011

Che due c*#@!

Cioè, io scrivo un post su Franny e Zooey e Battle Royale e Cattedrale e l'unico gonzo che approda qui sta cercando notizie sul culo di Vera Farmiga?

domenica 28 agosto 2011

Back to Amy


Terno al lotto

Il 24 agosto ho compiuto 15 anni (gioooia): visto che non sono per niente una ragazza materialista - sisi vabbè - e l'unico cappotto che mi piaceva sul serio costava decisamente troppo, mi sono limitata a cenare fuori con tre amiche e guardare un film. Però ho anche rimediato tre libri bellibellibelli tutti insieme, cosa che non mi era mai successa.

Franny e Zooey

  • Fatto 1: ho visto tutti i film di Tarantino tranne Charlie Brown e Grindhouse.
  • Fatto 2: dopo Franny e Zooey l'unico altro libro di Salinger (edito in Italia) che mi manca e Alzate l'architrave carpentieri e Seymour. Introduzione, che avrò chiesto in biblioteca almeno 20 volte senza alcun risultato - alla fine la bibliotecaria, scocciatissima, mi ha guardato bene in faccia e mi ha fatto: "Senti, ma sei sicura che questo libro esista davvero?".
La cosa bella del fatto 1 è che Quentin Tarantino ha solo 48 anni ed è quindi ragionevole aspettarsi almeno altri 3, 5, 10 film prima che decida di abbandonare le scene.
La cosa brutta del fatto 2 è che J.D. Salinger è morto del 2009.
La mia scorta di eroina letteraria sta per finire, dannazione.

Amo tutto quello che Salinger ha scritto. Di per sé suppongo sia stato una persona orribile, o poco meno, specie con la seconda moglie Claire - copio da Wikipedia perché non ho voglia di sintetizzare:

nel giugno del 1955, all'età di 36 anni, sposò la studentessa Claire Douglas. In dicembre nacque la loro primogenita Margaret, mentre nel 1960 nacque il secondo figlio, Matt. Salinger insistette perché Claire abbandonasse gli studi, solo quattro mesi prima di laurearsi, e andasse a vivere con lui, cosa che la ragazza fece. [...] Sia per l'isolamento della località in cui vivevano che per l'inclinazione personale dello scrittore, finirono per trascorrere lunghi periodi di tempo senza praticamente mai vedere nessuno. La figlia Margaret racconta che la madre ammise che vivere con Salinger non era facile, sia per l'isolamento sia per il suo carattere dominante; inoltre era gelosa del fatto che la figlia andava sostituendola, finendo per rappresentare l'affetto principale per il marito.
La piccola Margaret era ammalata la maggior parte del tempo, ma Salinger, che seguiva i dettami della Chiesa scientista, rifiutava di portarla da un medico. Anni dopo Claire confessò a Margaret che aveva praticamente superato il limite di rottura, e aveva progettato di ucciderla per poi suicidarsi.

però chi l'ha detto che un bravo scrittore debba essere anche una brava persona? 
Il giovane Holden è il romanzo che vorrei tutti avessero letto, i Nove racconti vorrei averli scritti io, ma Franny e Zooey praticamente parla di me. Ci sono interi paragrafi che stavano sopiti nella mia testa da anni.
Salinger ha pubblicato molti altri racconti negli Stati Uniti.
Dovrò andare a cercarli.

J. D. Salinger, Franny e Zooey
Edizioni Einaudi, 2010
Traduzione di Romano Carlo Cerrone e Ruggero Bianchi
Prezzo: euro 9,50
 
 
Battle Royale

Andrebbe fatto leggere nelle scuole, perché si tratta di una grande lucidissima metafora.
Takami è spaventoso: come si fa a descrivere delle scene così sanguinarie con un linguaggio tanto asciutto?

Koushun Takami, Battle Royale
Edizioni Oscar Mondadori, 2009
Traduzione di Tito Faraci
Prezzo: euro 12,00



 Cattedrale

In realtà io cercavo I salici ciechi e la donna addormentata di Murakami, ma al momento esiste solo nelle costosissime edizioni Einaudi, quindi il libraio (che secondo mia madre ha un debole per me, ma a mia madre piace scherzare) mi ha suggerito Carver, che in effetti è Murakami senza la sua aura surreale - anzi, in realtà Murakami è Carver con un'aurea surreale aggiunta.

Raymond Carver, Cattedrale
Edizioni BEAT Biblioteca editori associati di tascabili, 2010
Traduzione di Riccardo Duranti
Prezzo: euro 9,00


sabato 13 agosto 2011

#5factsaboutme

Future. Lista dei mestieri che ho pensato di fare almeno una volta, in ordine cronologico: scrittrice (fino ai sette/otto anni ero sicurissima che avrei fatto la scrittrice), giornalista, astrofisica, ingegnere aerospaziale, jazzista, neurologa, pianista su una nave da crociera, regista, artista concettuale, linguista - che sarebbe l'idea attuale da più o meno quattro mesi.
E mi piacerebbe anche prendere una laurea in matematica pura.

Movies. Sono una gran cacasotto e una frignona: mi spavento a morte solo leggendo le trame dei libri di Stephen King su Wikipedia, i film horror per me sono off-limits. Inoltre, sono probabilmente l'unica persone sulla faccia della Terra ad aver pianto come una deficiente per Toro scatenato.

Tv series. Le guardo soprattutto in streaming, perché la televisione italiana mi fa in massima parte schifo. Ora come ora seguo The Simpsons, House M.D. (che sarebbe il Dottor House, furboni), How I Met Your Mother, The Big Bang Theory, Community e Freaks!, anche se non ci capisco niente.
 In tempi recenti ho visto anche The Griffin, Futurama, The Mentalist, Veronica Mars, Buffy the Vampire Slayer e la prima stagione di Pretty Little Liars. Se ne avessi il tempo seguirei anche Mad Men, Breaking Bad, Battlestar Galactica e Doctor Who
Mi sono ripromessa anche di buttare un occhio su True Blood e il pilot di The Walking Dead, ma non credo che lo farò mai. 

Social Network. In generale li trovo abbastanza noiosi. Sono su aNobii e Facebook. Twitter non mi piace - scrivo sempre troppo - e sono troppo pigra per tenere un tumblr.

Pets. Ho quattro gatti di quattro mesi, tutti uguali, coccolosi, grigi e stupidi. Sul serio, tutti insieme non fanno un cervello. Uno, detto Pallesecche, è il peggior masochista che abbia mai incontrato. Grazie al cielo stanno nella nostra seconda casa in campagna - che è in costruzione da tipo dieci anni, e le prospettive di andare ad abitarci si allontanano sempre di più.

sabato 16 luglio 2011

domenica 10 luglio 2011

Oh Beautiful Actress

Ci sono due donne velate che si avvicinano ad un pozzo per attingere l'acqua: una è brutta e superba, l'altra è bella e umile.
Visto che hanno la mantiglia, non si possono vedere.
La donna brutta vede allora il riflesso della donna bella nell'acqua del pozzo e pensa: "Quanto sono affascinante! Quanto sono fortunata ad essere me! Gli altri dovrebbero essermi grati per la mia bellezza!".
La donna bella, invece, vede il riflesso della donna brutta e pensa: "Sono orribile! Come possono gli altri tollerare la mia bruttezza?".
Così la donna brutta se ne va a testa alta, e la bella a testa bassa.

E' una vecchia storiella di quando ero bambina.
Me la sono ricordata perché ho visto le foto di una ragazza che conosco: il suo viso è un incrocio fra quello di Anne Hataway e quello di Emily Mortimer, è molto bella.
Solo che si fa un sacco di complessi perché è altissima, più o meno un metro e ottantacinque.

Sempre parlando di attrici, tempo fa un'amica di famiglia mi ha detto che le ricordavo un'immagine trovata in una rivista di cinema: raffigurava una ragazza bionda e pallida seduta su un letto (o qualcosa di simile), che si guardava sopra la spalla.
Mi sono illuminata e le ho chiesto tutta speranzosa se per caso intendesse Emily Browning nella locandina di Sleeping Beauty.

Lei ci ha pensato un po' su e poi ha fatto "Uhm, no, credo proprio di no".

Aimez-vous Queneau?

L'altro giorno ero in un bar con i miei: leggevo un romanzo di Paul Auster ed ero seduta accanto a un signore di mezza età che leggeva un libro anche lui - non riuscivo a capire di cosa si trattasse.
Come al solito, sono stata assalita dalla curiosità e ho improvvisato un sacco di giravolte assurde per riuscire a vedere il titolo (ho anche sbattuto la testa contro il tavolo). Poi, per puro caso, sono riuscita a vedere la copertina: era Quer pasticciaccio brutto de via Merulana.
Allora mi è venuto in mente che quando sono andata in biblioteca la settimana scorsa ero indecisa se prenderlo in prestito, quel libro lì, oppure no. Però alla fine l'ho lasciato sullo scaffale.
A quel punto sono stata assalita dal rimorso, perché mi sono detta che, se invece l'avessi scelto, probabilmente io e quel signore ci saremmo trovati gomito a gomito in quel bar con lo stesso libro fra le mani.
Chissà, magari sarebbe nata una bella amicizia.

Sempre l'altro giorno, in quel bar, ho conosciuto un'amica di mia madre, una donna sui trent'anni che portava degli occhiali da sole molto fighi: fra una cosa e l'altra, è venuto fuori che anche lei legge parecchio, e ci siamo messe a discutere di letteratura.
Ogni volta che lei pronunciava il nome di uno scrittore cominciava a spiegarmi nel dettaglio chi fosse - come se desse per scontato che non ne avessi sentito parlare.
L'ha fatto con Dacia Maraini, Edoardo Nesi e Raymond Queneau. Su Queneau ha cominciato a spiegarmi che si trattava di "uno scrittore francese del '900, che fece parte anche della corrente surrelista" eccetera eccetera.
Credo che si sentisse in dovere di fare la didascalica perché mi vedeva giovane. Al contrario, se si fosse rivolta a mio padre magari avrebbe dato per scontato che lui sapesse di cosa si stava parlando - anche se su queste cose non è proprio ferratissimo.
Riflettendoci, non ha molto senso.

martedì 5 luglio 2011

My favourite scene #2

Ecco la nuova rubrica estiva cinematografica, in cui si disquisisce dei miei momenti preferiti nei miei film preferiti. Ovviamente questa rubrica è piena di spoiler per chi non ha visto i film citati.

Il favoloso mondo di Amelie mi piace tantissimo tutto, ma soprattutto mi fanno impazzire i titoli di testa, dove ci sono tutti i giochi scemi che facevo anch'io da bambina.

 
 

sabato 2 luglio 2011

Never let me go, darling, never let me go


------ SPOILER OVUNQUE ------


Non lasciarmi, nonostante sia ambientato in Inghilterra, è uno dei libri meno occidentali che abbia mai letto: non è triste, è malinconico. Non è depresso, è rassegnato. Tutto sommato faccio fatica a considerarlo solo un romanzo di fantascienza, o di fantascienza distopica: stiamo parlando di una storia d'amore, una storia d'amore di quelle serie e commoventi come piacciono a me.

Ruth, Kathy e Tommy sono dei tre dei tanti cloni creati per fornire organi di ricambio agli esseri umani malati: sono stati creati per essere dei corpi, degli involucri. Vivono isolati dal mondo reale ad Hailsham, un grande collegio immerso nella compagna inglese, ignari di essere considerati repellenti esseri senz'anima dal resto della società. Fin da piccoli viene loro "suggerito" il loro destino, per cui nessuno si ribella.
Ma intanto Kathy e Tommy si amano, si sono sempre amati, nonostante Ruth - la confidente, l'amica, l'amante di Tommy - faccia del suo meglio per tenerli separati. Quando i due possono finalmente stare insieme, è troppo tardi: Tommy ha già subìto tre interventi e presto la quarta donazione metterà fine al suo ciclo.

Dicevo che si tratta di un romanzo molto poco occidentale. Nella nostra cultura, infatti, è inconcepibile la rassegnazione di questi ragazzi, inconcepibile che Kathy e Tommy non lottino per il suo amore: fuggite, diremmo loro, ribellatevi agli schemi, alla società. Sfuggite al vostro destino.
Non lasciarmi è un libro bellissimo, ma così dolente. A parte le spaventosa riflessione sulla tecnologia, a parte i dubbi etici su quando e perché si possa considerare qualcuno un essere umano, a parer mio il quid della faccenda è: come si può accettare un destino del genere? Come si può rinunciare a una vita vera, a un compagno o compagna, a dei figli, una casa... in altre parole a delle scelte?
C'è una parte megnifica verso l'inizio, quando Kathy ascolta Never let me go dell'immaginaria cantante Judy Bridgewater abbracciata a un cuscino, e Madame vedendola scoppia a piangere.
Una bambina di nemmeno dieci anni che è felice mentre ascolta la sua cassetta preferita, non sapendo che avrà pochissime altre occasioni per esserlo prima di donare i suoi organi a qualche sconosciuto (e nemmeno volontariamente): sì, mi sarei messa a frignare anch'io.

Kazuo Ishiguro, Non lasciarmi
Edizioni Einaudi, 2006
Traduzione di Paola Novarese
Prezzo: euro 12

Le amiche di mia cugina non mi stanno troppo sui suddetti

Sono tornata a cuginopoli.
Be', diciamo che una o due per volta le sue amiche non sono tutte così insopportabili: si truccano stramale e sono ossessionate dal fumo e dai film dell'orrore, però fanno morire dal ridere - e poi amano i marshmallow, e chi ama i marshmallow è mio amico. Mi sa che diventano odiose solo quando sono in gruppo.
Mi è venuto un paragone orribile, però lo scrivo lo stesso perché tanto il blog è mio: pensavo che magari c'erano dei nazisti che con la famiglia erano eccezionali, degli splendidi papà, tenevano i figli a cavalluccio sulle ginocchia e regalavano loro peluche a forma di coniglietti rosa.
Poi salutavano la mogliettina con un bacio e andavano ad ammazzare gli ebrei.
Brr, ma che film mi faccio? Di sicuro è colpa di quei due filmacci horror che abbiamo visto a casa della Fede.

martedì 21 giugno 2011

My favourite scene #1

Ecco la nuova rubrica estiva cinematografica, in cui si disquisisce dei miei momenti preferiti nei miei film preferiti. Ovviamente questa rubrica è piena di spoiler per chi non ha visto i film citati.

In Kill Bill vol. 2, quando Uma Thurman  guarda il cartone animato con B.B., che poi si addormenta.
Di una tenerezza indicibile.

 

martedì 14 giugno 2011

Piramide (f)al(l)imentare

D'estate mi rilasso e finisce sempre che dico un sacco di parolacce e insulti vari.
Dovrei smettere? Ma noooo! Più che altro dovrei fare in modo di farmi capire da chi legge.
Ecco dunque un delizioso grafico illustrativo sulle offese che uso più di frequente e il loro significato.

Per vedere più grande, clic sull'immagine

Oggi sono in vena di liste

Cose random successe negli ultimi giorni:
  • Cazzarola, quante sciantose sono in giro per il mio paese!
  • Mr. X mi fa incazzare: vabbè che va in giro con la maglietta I love Munich che adoro profondamente, vabbè che si mette a suonare la batteria in pubblico (e io trovo molto sexy i ragazzi quando suonano), ma mo' mi cita Le iene, Il sesto senso e persino Woody Allen sul suo profilo di facebook! Almeno fosse un idiota senza testa. E invece.
  • Ho partecipato a un concorsetto letterario regionale. La cosa buffa è che ho mandato un raccontino scritto così, alla cazzo di cane e in due ore, perché la mia prof ci teneva così taaaanto e io mi sentivo compassionevole. Insomma, mi hanno segnalato e il prossimo anno uscirà una raccoltina ina ina dei racconti e le poesie vincitrici. In due parole mi pubblicano un racconto, weeeee!
  • La scuola è finita e domani escono i quadri. Dovrei avere due otto e per il resto tutti nove. Lo dico così, perché ogni tanto mi piace vantarmi
Propositi per l'estate:
  • Imparare a cucinare
  • Imparare a suonare la chitarra
  • Imparare a mettere le dannate lenti a contatto
  • Finire un romanzo (breve)
Il romanz(ett)o l'ho già cominciato, per il momento viene bene, vagamente sullo stile di Scott Pilgrim vs. The World e con qualcosina del Giovane Holden.
Poi si vede.

mercoledì 18 maggio 2011

Le amiche di mia cugina mi stanno sui suddetti

Buon titolo per un libro, Le amiche di mia cugina mi stanno sui suddetti. Notare bene l'uso elegante e smaliziato della parola "suddetti", volta a evitare scomode censure. Evocativo, no? Sarebbe perfetto per un chick-lit di taglio scandalistico, condito da battute al vetriolo e un'accurata quanto ironica analisi dei modelli comportamentali di queste ragazze di città. Ma non divaghiamo.

Sabato scorso era il compleanno di mia cugina, quella di Natale, non so se qualcuno se la ricorda - laggiù dagli ultimi banchi?, eh, lo sapevo che non state mai attenti -, per cui sono andata in città per cenare fuori con lei e le sue amichette, tutte coetanee nostre sui quattordici-quindici anni.
Son proprio strane, queste cittadine.

Ce n'è una molto carina, obiettivamente, che anche se ha il naso bruttino somiglia un po' a Scarlett Johansson. Però è stupida. Non oca, ignorante, burina, volgare. Proprio stupida. Ehm, poco intelligente. Diciamo che ragiona come una bambina molto piccola.
Oh, non lo dico con cattiveria.
Solo che non mi trovo a mio agio con le persone molto stupide. Quelle tizie erano tutte abbastanza leggerine, hanno passato la sera a ridacchiare su battute che capivano solo loro. Non poteva mettermi a chiedere ogni minuto che mi spiegassero il trucchetto, dunque alla fine mi sono sentita abbastanza un attaccapanni.

C'era un'altra di queste ragazze che ha fumato come una ciminiera tutta la sera (non che sia poi così strano, ma cinque sigarette in due ore... insomma). Ad un tratto si è tolta la sigaretta di bocca, era tutta salivosa, e ha cominciato a picchiettarmici la bocca dicendo "Daidaidai, provaprovaprova!". Ho rifiutato. Mi hanno tutte guardato come se fossi pazza.

Ora.

A parte che una sigaretta mezza consumata e tutta sbavata da una estranea mi pare la cosa meno attraente del mondo, mia mamma ha smesso di fumare un annetto fa e c'ha sofferto un sacco. Poi, fumare consiste nell'inalare varie porcherie tra cui piombo, arsenico, butanolo, cellulosa. Inoltre può provocare problemi ad apparato respiratorio, apparato cardiovascolare e anche tumori. Ah, e in più fa ingiallire i denti, seccare la pelle e fa venire le macchie sulle dita.
Non che questo scenario catastrofico si realizzi solo fumando una sigaretta, ma mi sembra legittimo che uno non debba sentire per forza il desiderio di provare. Sbaglio?


Tutto ciò per dire che la cosa più irritante sono state quelle occhiate.
Di sicuro c'entra con questa faccenda dell'essere trasgressivi o no.
Non credo di aver fatto molte cose trasgressive. Ho assaggiato parecchi tipi di birra. E di alcolici.
Un po' di pubblicità?
La Heineken mi fa veramente schifo. La Moretti è buona - anche se dal 1996 appartiene alla Heineken, immagino non gli abbiano cambiato la ricetta. Nemmeno la Nastro Azzurro è poi così male. Un po' secca.  La birra più buona l'ho provata a Malta. La vodka fa vomitare. Il whisky non è poi così malaccio, anche se puzza. Il vino non mi piace, giusto il bianco. La grappa mi ha stordito solo ad annusarla.

Mi danno fastidio le persone che se la tirano come le amiche di mia cugina.
Si truccano troppo, e non del tipo "Tia, che bacchettona che sei!". Si truccano del tipo "Prostitute d'alto bordo". Ce n'è una che ha un sacco di acne, e per coprirlo si stucca la faccia con un fondotinta troppo scuro. Sembra che abbia la lebbra, sul serio, perché i brufoli incrostati di fard sembrano squamette di pelle.
Uno spettacolo rivoltante.

Ce n'è un'altra che a un certo punto si è messa i tacchi, ma non ci sapeva camminare. Secondo me una delle scene più misere è una ragazza che non sa andare con le scarpe alte ma se le mette lo stesso.
Io - tanto per parlare ancora di cose trasgressive - possiedo un paio di zeppe alte undici centimetri e delle decolleté bianche carine carine sugli otto-nove. Ci so camminare pure bene, ma non me le metterei mai per farmi tutto il corso a piedi, la sera tardi che non si vede un palmo di naso.

domenica 1 maggio 2011

sabato 30 aprile 2011

Nottata persa

Questo è un breve racconto che scrissi tempo fa. Non ho voglia di svilupparlo e non credo sia granché, dunque lo posto qui e chi s'è visto s'è visto.

***

- Non ci so’ più pesci, eh, Anto’?
- No, Michè, non ci sono.
Antonio guardò l’acqua tremula, affacciandosi dal pontile: ogni volta gli venivano in mente le squame sottili dei pesciolini grandi come dita che pescava da ragazzo, ma ormai l’unico riflesso argenteo rimasto era quello beffardo della luna.
- Svegliati, Anto’! Il lavoro è tanto, non c’è mica da perdersi dietro ai ricordi. Lo sai anche te, no? I ricordi ci fotteranno a tutti.
- Tieni ragione, Michè.
Si riscosse, s’avvicinò al compare intento ad aprire il bagagliaio dell’auto.
- Bella macchina -, disse. Ne apprezzò le cromature lucide passandoci sopra il dorso della mano.
- Ma… senti, Michè – riprese – Quando dici che il lavoro è tanto, che intendi? Peppino che t’ha detto?
L’altro gli fece segno di avvicinarsi. Indicò con il mento l’involto di plastica nera, poi cominciò.
- Allora, il grosso è fatto, ma il cemento gli va ancora fissato. Bisognerà aspettare una mezz’oretta ché l’ho comprato a presa rapida. Cioè, non è che l’ho comprato io, me l’ha portato Vannuzzo, bravo picciotto, mi ricordo che con suo padre si andava per i campi, da giovani…
Si stava perdendo, i ricordi avevano fottuto lui pure.
Antonio si fece coraggio e toccò la plastica con circospezione.
Non voleva svolgerla, ma immaginò che il morto se ne stesse buono buono con la testa sulla cassetta del cric, gli occhi chiusi e un bel buco in mezzo alla fronte.
- Chi era, il figlio di buona donna?
Michele s’interruppe.
- Era un notaio, il bastardo. Tonino Scarano, si chiamava pure come te! Era il titolare di quello studio che c’è a Santa Marina, c’hai presente? Uno schifo di persona, te lo giuro. Ma che ci voleva ad autenticare quel documento, eh, Anto’? Una firmetta, e tutto era a posto. Eh, troppo tardi ha imparato che non ci si deve mettere contro Don Giulio…
- Sempre così è – mormorò Antonio, scuotendo la testa.
- Era un montato, quello, si credeva d’essere un signore… era uno, com’è che si dice, snob?, sì, snob. Uno con la dannata puzza sotto il naso. E la sua famiglia non è meglio, sempre a non voler pagare il pizzo, i mentecatti! Ah! Ma che sarà mai, dico io, ma che sarà mai. Eh, Anto’, il sangue non mente, te lo dico io.
Ammiccò. L’amico non lo vide, se ne stette zitto, al buio.
L’altro si sentì in dovere di continuare.
- Con una professione come la sua… quanto darei io, per fare il notaio!
- Eh, Michè. Perché, questo un cattivo lavoro è?
- In genere no, però in affaracci come questo un po’ sì. Guarda in che sozzume ci tocca mettere le mani…
Tirarono giù il corpo e lo accomodarono su uno sgabello, accanto alla vaschetta e al cartone di cemento: a preparare la mistura ci volle poco, ma per infilarci le gambe del tipo dovettero tirargli su i pantaloni. Non doveva essere morto da molto; le gambe erano innaturalmente bianche e fredde, con le vene gonfie come vermi bluastri, ma non puzzava troppo.
Antonio rabbrividì, non c’aveva ancora fatto l’abitudine.
Aspettarono che il cemento si seccasse in silenzio.
Chissà a che pensavano.

martedì 19 aprile 2011

E adesso un po' di... pubblicità!


Reclame!, come dice mia nonna

Non ho un accidenti da fare (cioè sì, dovrei andare a letto, ma questi sono dettaaaagli) così scrivo qualcosina - tanto mi sa che se non aggiorno quotidianamente inserendo 1'000'000'000'000'000'000 parole diverse fra le tag da qui non ci passerà mai nessuno.

Non che abbia cominciato questo tran-tran solo per le visite, ma insomma, il calore umano telematico fa sempre piacere.

Allora, più ci penso, in questi giorni in cui [vedi sopra] non ho un accidenti da fare, e più mi pongo domande assurde e perditempo alle quali non so rispondere. Poi, visto che appartengo alla categoria di persone che scrivono liste, ho buttato giù una bella *lista* di quesiti.
Rispondetemi.
Accorrete.
Numerosi!

1) Com'è che P. sta con una?

Cioè, P somiglia nel fisico ad un babbuino e nel resto a nulla, perché è stato recentemente classificato come specie vivente estranea all'ecosistema terrestre, perciò di chiara provenienza aliena (non è né animale, né vegetale, né fungo, né protista, né monera. Tutto verificato).

2) Mi devo iscrivere a twitter?

Vi spiego, quella @#§bipbip@@&%$£noinsultareilpadreelamadre@&%$$ della mia mammina ha fatto 'sto abbonamento-sòla per cui mi posso connettere solo e soltanto la sera dopo le 21 e nel finesettimana - a costo zero. Se ci vado in qualsiasi altro momento muoio spendiamo un botto di soldi all'ora.
Quindi, non è che ha tanto senso aller sur tuittèr. Sì? No? Ne ha? Attendo chiarimenti.

3) Devo parlare con Mr. X?
Ok, questa è chiara.

No.

4) [rischio domanda inflazionata, bipbipbip] Ma siamo sicuri che quando uno chiude il frigo la lucina si spegne?

E qui mi aspetto uno scatafascio di risposte, è chiaro.
(La butto lì: secondo me, no).

5) E' vero o non è vero che la voce originale di Chase in House MD è brutta&antipatica?

Così profonda! Santo il cielo, è totally out of character.

Ultima:
6) Com'è possibile che una canzoncina tenerella del genere mi metta così taaanta inquietudine?

La canzone è questa. A me i The Dø piacciono, in generale, ma Queen Dot Kong è un po'... boh. Meglio Too insistent.

E poi?
Eppoi è finida.
[Se non siete in classe con me non potete capire, quindi nessuno capirà. 'Notte.]


The end


 P.S. Lo so cosa state pensando, che ho scritto questa cazzatina sono per attrarre visitatori e pubblicizzare i post vecchi.
In effetti è così. Sogni d'oro!

sabato 2 aprile 2011

FDS*

*Ovvero, come riconoscere una Faccia Da Stronzo.

Argomento affascinante, gli stronzi. Ce ne sono di tutti i tipi: brutti, belli, invisibili, meticolosi, fedifraghi, per vizio o per vocazione.
C'è inoltre una sostanziale differenza fra lo stronzo uomo e la stronza donna. In breve, la pericolosità è più o meno simile, ma queste ultime utilizzano metodi più sottili: infatti è difficile riconoscere una donna stronza solo in base all'aspetto, poiché in genere riesce a nascondere, "ad ammucciare", come dice Camilleri, la sua stronzaggine. A non farla espandere fin sulla faccia, insomma.
Per esperienza diretta, invece, un uomo non ottiene risultati altrettanto buoni: molto spesso, la stronzaggine interiore può somatizzare dando vita alla cosiddetta Faccia Da Stronzo, utilissima per accertare subito con chi si ha a che fare.
Ecco a voi la mini-guida su

come riconoscere una FDS
NB: la suddetta guida NON è infallibile.
Una FDS è tale quando presenta la maggior parte dei tratti indicati.
Vale il seguente principio: non tutti gli stronzi hanno la FDS,
 ma chi ha la FDS è sicuramente stronzo.

Gli occhi: in genere sono protetti da sopracciglia spesse e inarcate, che collaborano non poco allo sguardo stronzoide. Hanno sopracciglia pesanti e tendono, stringendosi, a formare piccole rughette minacciose sotto le orbite, anche in giovane età. Nei casi gravi, quando la stronzeggiamento diventa di tipo professionale, le sopracciglia si uniscono fino a toccarsi nel temibile monociglio: non augurerei un'alzata di monociglio nemmeno al mio peggior nemico.

Immagine integrativa (1)
Il naso: il dettaglio più mendace. Una FDS è completa se il naso ha una forma particolare: porcino o aquilino. Tuttavia, siffatte forme sono comuni anche a non-stronzi. Il modo di arricciare le narici è rivelatore: se si increspano all'infuori, se scoprono porzioni di pelle o se, al contrario, sono più piccole della media, bisogna guardarsi le spalle.

Immagine integrativa (2)

La bocca: piuttosto larga, dalle labbra - spesso sottili, ma non è detto - che tendono a schiudersi in sorrisetti sarcastici e compiaciuti. I denti davanti sono irregolari e/o un po' più grandi della norma. Attenzione: un individuo dotato da FDS non è in grado di produrre un sorriso divertito, ma solo una smorfia sadica e malvagia. Volete smascherare uno stronzo? Raccontategli una barzelletta.

Immagine integrativa (3)

Attenzione: le tre caratteristiche sopracitate non bastano a rendere una persona stronza. Una FDS è completa solo se possiede il punto chiave: l'aria. L'aria malsana che corrompe i lineamenti e li rendi stronzi anche se il soggetto non ha monociglio, naso strambo o labbra intrise di malanimo.
L'aria malsana che rende Gabriel Garko e Fabrizio Corona dei grandissimi stronzi-senza-FDS.
Per gli uomini è più difficile nasconderla, è questo che li tradisce.
Però, se vi capita uno bravo, siete fottuti, ragazzi.

Watch out for FDS, guys, and good day.

giovedì 24 marzo 2011

Gente che passa


Sarà scritto in libri, poesie, sceneggiature teatrali; lo avrete sentito in film, videoclip e tragedie greche: se c’è qualcosa di certo, è che al mondo c’è gente molto strana. Per via di abbigliamento, strane abitudini alimentari o tic nervosi, camminando per la strada è improbabile non farsi impressionare almeno da un passante. Così nella vita. L’ennesimo ingresso di un originale nella mia, al solito, banale routine mi ha fatto ripensare agli altri trascorsi.
C’è questo A., conoscente prima di compagno di classe, al quale usiamo porre la seguente domanda: A., ma come cazzo ragioni? Uno che, durante la lezione, quando si sente rivolgere una domanda, estrae il libro, lo sfoglia, legge, lo chiude, alza la mano e dice: lo so io. Uno che, se gli chiedi un pezzetto di panino, è capacissimo di sputarci sopra e offrirtelo con un bel sorriso. Senza ironia. Uno che ti chiede di riti satanici e orge, uno che su Facebook ti scrive le porcate sulla bacheca e poi addossa la colpa a un immaginario cugino ottenne. Uno che dovrebbe avere quindici anni, e invece ne ha sette al massimo.
Poi un altro tizio, P., con cui ero insieme alla materna e da allora è sempre stato in classe con me, per undici anni, e ancora lo considero un perfetto estraneo – conosco meglio M. e L., viste per la prima volta cinque mesi fa.
Quest’altra scema, S., che una volta mi ha tirato un sacchetto della spazzatura (vuoto, grazie al cielo) in testa e, quando mi sono legittimamente incazzata, ha cominciato ad accampare delle scuse pazzesche per cui era stata tutta colpa mia e poi ha cominciato a dar fuori di matto quando sembrava che ci potevano essere conseguenze. Non ci sono state. Però alla fine la cretina ha cambiato scuola. Deo gratias.
Poi c’è la mia professoressa di italiano, una persona adorabile, secondo la quale i feti hanno le branchie e fra dieci anni al massimo avremo tutti due dita per piede, perché portiamo le scarpe. Oppure il professore di ginnastica, quello nuovo: appena entrato ci ha parlato amabilmente del ciclo per dieci minuti buoni a noi sei ragazze, di fronte ai nostri dieci compagni maschi. Ci ha detto di non volere favoritismi e poi ha letto l’elenco dei nostri nomi sul registro elargendo ammiccatine evidentissime a chi pareva a lui. Ci dice: voglio vedervi incazzati, su, tirate fuori le palle – non so nemmeno se si possa, in un Liceo Scientifico.
Poi la cuoca della mensa alle elementari, sempre senza calze in quelle ciabattine aperte. Inclinava sempre troppo il cucchiaio della minestra e un giorno mi ha quasi accecato con una mestolata di lasagne.
E poi le conoscenze passeggere, come quell’amico dei miei (mai più visto) pieno di tic: strizzare gli occhi, pulirsi compulsivamente le mani, toccarsi le orecchie, mordicchiarsi le labbra, grattarsi la nuca, strapparsi i peletti del sopracciglio, arricciarsi i ciuffi di capelli dietro le orecchie… e altre che ho dimenticato.
Una lontana parente incontrata alla cena per le nozze d’oro dei miei prozii: si presentò con un lussuoso abito di seta a fiori viola su fondo giallo. Una roba mostruosa, accecante. Spero di non incontrarla mai più, almeno con quel vestito. Potrei andare incontro a una crisi epilettica.
E ancora, quelli che nemmeno si fa in tempo a conoscere. La commessa ignorante del negozio di libri: ignorava l’esistenza del “Dizionario di Latino Castiglioni-Mariotti”, non sapeva come si scrive “Thomas Mann”. Quell’altra, del negozio di abbigliamento, ansiosa di vendermi le scarpebellissimecoltaccosuperallamoda numero 41 – io porto il 37.
E lei lo sapeva.
Di gente particolare è pieno il mondo. Di gente che sappia apprezzarla, un po’ meno.

lunedì 14 marzo 2011

Angrytudine

  1. Anobii non funziona.
  2. Hanno usato l'ex voce di lizzie McGuire per doppiare Scarlett Johansson in Il diario di una tata.
  3. Mi sono appena ricordata che Scarlett Johansson si è abbassata a recitare in Il diario di una tata.
  4. Probabilmente ho toppato il compito di Fisica
  5. Ho scoperto or ora che Mr X ha un'amichetta tedesca di nome Kat che gli lascia messaggini coccolosi sulla bacheca di Facebook.
  6. A giudicare dalle preferenze musicali e i suoi programmi tv preferiti Kat sembra pure simpatica.
  7. Anobii non funziona.
[Qui sotto ci doveva essere I'm so angry di Alice Cooper, ma visto che Alice Cooper mi ha sempre fatto parecchia ma parecchia impressione, non ce lo metto, il video. Basta il link, ok?]



domenica 13 marzo 2011

A cute post (with nothing mine)

There are no impossible dreams
There are no invisible seams
Each night when the day is through
I don't ask much
I just want you
[Ozzy Osbourne, I just want you]


                                                         
  
Felt like the road was way too long, yeah
Cause love is noise, love is pain
Love is these blues that I’m singing again
Love is noise, love is pain



[The Verve, Love is noise]





Well I know what I've been told
Gotta break free to break the mold
But I can't do this all on my own
No I can't do this all on my own
I know that I'm no Superman
I'm no Superman


[Lazlo Bane, I'm not superman]



I want to reconcile the violence in your heart
I want to recognize your beauty is not just a mask
I want to exorcise the demons from your past
I want to satisfy the undisclosed desires in your heart


[Muse, Undisclosed desires]



 
The looking glass so shiny and new
How quickly the glamor fades
I start spinning slipping out of time
Was that the wrong pill to take
You made a deal and now it seems you have to offer up
But will it ever be enough


[Florence and the machine, Rabbit Heart]


Who knows? Not me
I never lost control
You're face to face
With the man who sold the world



[Nirvana, The man who sold the world]
  

 



Le foto vengono da qui: http://weheartit.com/