mercoledì 18 maggio 2011

Le amiche di mia cugina mi stanno sui suddetti

Buon titolo per un libro, Le amiche di mia cugina mi stanno sui suddetti. Notare bene l'uso elegante e smaliziato della parola "suddetti", volta a evitare scomode censure. Evocativo, no? Sarebbe perfetto per un chick-lit di taglio scandalistico, condito da battute al vetriolo e un'accurata quanto ironica analisi dei modelli comportamentali di queste ragazze di città. Ma non divaghiamo.

Sabato scorso era il compleanno di mia cugina, quella di Natale, non so se qualcuno se la ricorda - laggiù dagli ultimi banchi?, eh, lo sapevo che non state mai attenti -, per cui sono andata in città per cenare fuori con lei e le sue amichette, tutte coetanee nostre sui quattordici-quindici anni.
Son proprio strane, queste cittadine.

Ce n'è una molto carina, obiettivamente, che anche se ha il naso bruttino somiglia un po' a Scarlett Johansson. Però è stupida. Non oca, ignorante, burina, volgare. Proprio stupida. Ehm, poco intelligente. Diciamo che ragiona come una bambina molto piccola.
Oh, non lo dico con cattiveria.
Solo che non mi trovo a mio agio con le persone molto stupide. Quelle tizie erano tutte abbastanza leggerine, hanno passato la sera a ridacchiare su battute che capivano solo loro. Non poteva mettermi a chiedere ogni minuto che mi spiegassero il trucchetto, dunque alla fine mi sono sentita abbastanza un attaccapanni.

C'era un'altra di queste ragazze che ha fumato come una ciminiera tutta la sera (non che sia poi così strano, ma cinque sigarette in due ore... insomma). Ad un tratto si è tolta la sigaretta di bocca, era tutta salivosa, e ha cominciato a picchiettarmici la bocca dicendo "Daidaidai, provaprovaprova!". Ho rifiutato. Mi hanno tutte guardato come se fossi pazza.

Ora.

A parte che una sigaretta mezza consumata e tutta sbavata da una estranea mi pare la cosa meno attraente del mondo, mia mamma ha smesso di fumare un annetto fa e c'ha sofferto un sacco. Poi, fumare consiste nell'inalare varie porcherie tra cui piombo, arsenico, butanolo, cellulosa. Inoltre può provocare problemi ad apparato respiratorio, apparato cardiovascolare e anche tumori. Ah, e in più fa ingiallire i denti, seccare la pelle e fa venire le macchie sulle dita.
Non che questo scenario catastrofico si realizzi solo fumando una sigaretta, ma mi sembra legittimo che uno non debba sentire per forza il desiderio di provare. Sbaglio?


Tutto ciò per dire che la cosa più irritante sono state quelle occhiate.
Di sicuro c'entra con questa faccenda dell'essere trasgressivi o no.
Non credo di aver fatto molte cose trasgressive. Ho assaggiato parecchi tipi di birra. E di alcolici.
Un po' di pubblicità?
La Heineken mi fa veramente schifo. La Moretti è buona - anche se dal 1996 appartiene alla Heineken, immagino non gli abbiano cambiato la ricetta. Nemmeno la Nastro Azzurro è poi così male. Un po' secca.  La birra più buona l'ho provata a Malta. La vodka fa vomitare. Il whisky non è poi così malaccio, anche se puzza. Il vino non mi piace, giusto il bianco. La grappa mi ha stordito solo ad annusarla.

Mi danno fastidio le persone che se la tirano come le amiche di mia cugina.
Si truccano troppo, e non del tipo "Tia, che bacchettona che sei!". Si truccano del tipo "Prostitute d'alto bordo". Ce n'è una che ha un sacco di acne, e per coprirlo si stucca la faccia con un fondotinta troppo scuro. Sembra che abbia la lebbra, sul serio, perché i brufoli incrostati di fard sembrano squamette di pelle.
Uno spettacolo rivoltante.

Ce n'è un'altra che a un certo punto si è messa i tacchi, ma non ci sapeva camminare. Secondo me una delle scene più misere è una ragazza che non sa andare con le scarpe alte ma se le mette lo stesso.
Io - tanto per parlare ancora di cose trasgressive - possiedo un paio di zeppe alte undici centimetri e delle decolleté bianche carine carine sugli otto-nove. Ci so camminare pure bene, ma non me le metterei mai per farmi tutto il corso a piedi, la sera tardi che non si vede un palmo di naso.

domenica 1 maggio 2011